Perchè i Fiori di Bach?

di Maria Chiara Verderi

Ho iniziato a utilizzare i Fiori di Bach nel 1995 insieme a mia figlia, praticamente per caso e senza farci troppo affidamento.
Con mia sorpresa invece i risultati, per entrambe, sono stati estremamente positivi.


E' stata comunque la reazione di mia figlia di 3 anni la cosa che mi ha incuriosita e convinta a proseguire in quel cammino, in un primo momento provandoli semplicemente su di me e successivamente studiandoli.
Senza sapere nulla mia figlia aveva chiamato la sua prima bottiglietta con il mix personalizzato “Le goccine della felicità”. Correva da me appena sveglia reclamandole e poi, durante la giornata, a intervalli più o meno regolari e sempre senza nessuno stimolo. Poi, trascorsi un certo numero di giorni, se ne dimenticava e, se invitata ad assumerli, addirittura li rifiutava dicendo: “Basta mamma! Non servono più!”


Davvero non riuscivo a spiegarmi, allora, un comportamento così particolare ma, avendo lavorato quasi 20 anni con i bambini, ho imparato a osservare le loro reazioni e a tenerne conto con interesse e  rispetto.

 

I bambini piccoli, così come gli animali, vogliono veramente sentirsi bene, quindi è molto importante osservare le loro reazioni di fronte a un qualsiasi sistema atto a portare benessere. Se il sistema è valido e benefico loro lo richiederanno. Difficilmente, inoltre, sono soggetti all’effetto placebo.

Viceversa noi adulti, oltre ad essere soggetti all’effetto placebo, non sempre, nel profondo, desideriamo stare meglio. Qualche volte, anche senza una precisa consapevolezza, un malessere potrebbe essere l’occasione per richiedere maggiori attenzioni o affetto oppure procurare vantaggi o alibi. In questo caso, curarsi di sé potrebbe comportare rinunce significative.

 

Inutile dire che fu proprio l’osservazione del comportamento di mia figlia che sollecitò la mia curiosità e mi spinse a studiarli. Da allora non ho mai smesso di utilizzarli, ovviamente solo al bisogno, per me, per i miei cari, per i miei animali, per chiunque si trovi in periodi di difficoltà, come volontaria in Hospice e come counselor.
Il metodo che utilizzo è quello originale del Bach Centre che diffonde e tramanda, grazie al lavoro dei suoi collaboratori e dei discendenti dei suoi collaboratori che operano nel delizioso cottage, Mount Vernon, dove il dottore ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, il metodo che il dott. Bach ha elaborato in tutta la sua purezza e semplicità.
Un metodo semplice, appunto, come desiderava il dottore, affinché chiunque potesse apprenderne l’uso e utilizzarli in autonomia.

 

I Fiori non sono medicine e non si rivolgono alla risoluzione di sintomi e malattie fisiche. Non si propongono neppure come rimedi risolutori per problemi di natura psichica.
E’ assolutamente necessario, pertanto, che chi abbia problemi di natura fisica si rivolga al proprio medico così come chi abbia problematiche psicologiche farà più che bene a rivolgersi a uno psicologo di fiducia.  Piuttosto i Fiori  sono Rimedi che aiutano a portare in equilibrio stati emotivi momentaneamente disturbati dagli eventi della vita di tutti i giorni. Potranno inoltre, se il medico o lo psicologo fossero del parere, accompagnare felicemente le cure prescritte come ulteriore aiuto e utile complemento. Come suggerisce la psiconeuroendocrinoimmunologia, uno stato d’animo sereno è di grande aiuto per affrontare qualsiasi malattia.


I Fiori, inoltre, se utilizzati secondo il metodo originale del Dott. Bach, favoriscono la presa di coscienza di ciò che, in questo preciso momento della nostra vita, non funziona agevolmente come noi vorremmo e ci aiutano a conoscere noi stessi e gli altri sempre meglio, senza giudizio e senza pretese di perfezione.
Il dottor Bach, infatti, diceva che “…giusto e ingiusto, bene e male sono concetti relativi. Ingiusto e male sono un bene nel posto sbagliato”.


A chi potrebbero servire i Fiori di Bach? Credo di poter dire che possono aiutare tutti noi, nessuno escluso, portando pace e armonia nella nostra vita, in quella dei nostri cari e di chiunque si trovi in difficoltà. Si integrano naturalmente e felicemente con le competenze di tutti i professionisti delle professioni d’aiuto (medici, infermieri, veterinari, psicologi, counselor, volontari, ecc.) e sono di grande aiuto e sostegno per i caregivers.


Il dottor Bach scriveva: “Accettate i rimedi nella vostra vita. Confidate nel fatto che vi aiuteranno nella vostra crescita e benessere personale. Sappiate che il vostro viaggio sarà sicuro e saldo”.

 

Maria Chiara Verderi

Illustrazione di Arabella Salvini